Giovedì, 02 Aprile 2020 23:16

Didattica a distanza, sue implicazioni e precisazioni

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Gentilissimi,
giungono alla mia attenzione, in maniera formale e informale, segnalazioni di presunte violazioni dei diritti fondamentali inerenti la libertà di insegnamento e di limitazioni nel procedere secondo le proprie sensibilità professionali nell’attivazione e prosecuzione della dad, diventata modalità ordinaria del fare scuola.
Nulla di più falso!
In questo momento di grande emergenza, sia epidemiologica che psicologica, che tanto ha modificato i nostri rapporti interpersonali e, di conseguenza, professionali, l’esperienza della dad deve rispondere non solo alle responsabilità professionali, ma soprattutto a quelle etiche, deontologiche, al senso del dovere e spirito di servizio che ci contraddistinguono, con la necessità di non interrompere il percorso di apprendimento.
Qualità morali queste che hanno un unico fine, quello di mantenere vivo il contatto con i nostri alunni, la parte più debole della società, per tutelarli nella fase più delicata della loro crescita, turbati dalle contingenze, lontani dai compagni di classe, dai loro insegnanti, costretti alla limitazione della loro vivacità ed esuberanza.
Non esistono, al momento, norme di legge e/o contrattuali che ci obblighino a questo percorso formativo a distanza, ma per ottimizzare gli interventi educativo-didattici che ciascuno di Voi sta attuando con professionalità e competenza, è necessario che la comunità educante si riunisca e condivida con lo scrivente le strategie che intende attivare, le metodologie, gli strumenti, oltre alle indicazioni e, non prescrizioni, che lo scrivente intende offrire.
La comunicazione prot. 3187 del 31/03/2020 in molti sui passaggi ne è l’esempio.
Pensavo fosse chiaro che non c’è nessuna norma che preveda la convocazione di un Dipartimento Disciplinare in forma ridotta e per lo più alla presenza del Dirigente.
Pensavo fosse chiaro che nessuna norma preveda, per la scuola primaria, la convocazione del Consiglio di classe, se non in condizioni di casi particolari e nello scrutinio intermedio e finale.
Pensavo fosse chiaro che non c’è nessuna norma che preveda che, nella scuola secondaria, il Consiglio di classe venga convocato per sezione e non per classe.
Pensavo fosse chiaro che la griglia di rimodulazione della programmazione era un esempio, uno spunto di discussione, con possibilità di modifica.
Mi sbagliavo, non volevo creare nuove disposizioni normative, credevo che nelle mie precedenti comunicazioni fosse trasparita chiara la necessità di trovare soluzioni, mai sperimentante, legittime, per affrontare l’empasse, anche al di là del mai sperimentato. Ma c’è sempre tempo per chiarire.
In ogni caso, le misure adottate sono dettate dalla necessita di condividere con tutti Voi, nelle forme virtuali più agili, le esperienze vissute finora, le possibili rimodulazioni delle programmazioni educativo-didattiche, la scelta della piattaforma di e-learnig più adatta, quale strumento metodologico più efficace e ogni altra problematica emersa in questa fase di sperimentazione e sul campo.
Pertanto chi si ostina, non solo nella nostra comunità educante, a richiamare la mancanza di norme, leggi e contratti in maniera pretestuosa per non fare, più che per la volontà di porre spunti di riflessione efficaci e propositivi, si senta libero di fare ciò la sua coscienza professionale ed umana gli detta. I suoi alunni e tutti noi sapremo farne a meno e ce ne faremo una ragione.
Che tutti, quindi, abbiano la serenità e la libertà di attivare la propria fondamentale azione educativa e didattica secondo scienza e coscienza.
Ci porteremo alle spalle questa esperienza. Nessuno di noi abbandonerà i propri alunni.
E’ il momento di restare distanti, ma uniti.
Vi saluto con stima.
 
Il Dirigente Scolastico
prof. De Rosa Vincenzo
 
“Firma autografa omessa ai sensi dell’art. 3 comma 2 del D. Lgs n. 39/199”